Salve lettori, rieccomi con una nuova intervista. Quest'oggi ho intervistato per voi Monica Coppola. Ricordate? Ho recensito per voi il suo primo romanzo, Viola, vertigini e vaniglia, una frizzante e divertente chick lit. Sentiamo cosa ha da dirci!
BIANCANEVE (B): Ciao Monica, sono felice di ospitarti nel mio blog. Come prima domanda ti chiederei di presentarti per farti conoscere un po’ dai miei lettori.
MONICA COPPOLA (MC): Ciao
Oli. Vediamo…Di
me posso dirti che ho Laurea in lettere moderne, vivo e scrivo a Torino e ti
ringrazio per lo spazio che concedi a me e a Viola, la mia protagonista.
E
in effetti più che di me, mi piacerebbe parlarvi un po’ di lei…
B: Veniamo alla tua opera prima “Viola,
vertigini e vaniglia”, una chick lit frizzante e divertente. Come ti è venuta
l’idea per Viola? E’ in qualche modo autobiografica? Tu saresti disposta a
mollare tutto per scrivere di un tacchino?
MC: Viola ha avuto una lunga gestazione: ha
iniziato a prendere forma mentre lavoravo al mio primo libro, un diario ironico
sul caos.
Mi piaceva l’idea di una protagonista
che fosse spontanea e vivace. La volevo libera di muoversi nel suo mondo, e tra
le pagine del romanzo, con naturalezza e senza artifici.
E così con estrema naturalezza ho
iniziato ad immaginare questa trentenne torinese con le All Star fuxia e la
frangetta spettinata, un’allergia alla vaniglia, la passione per la penna e la predilezione per cacciarsi
in situazioni complicate…
Io e Viola abbiamo diversi tratti in comune, perché
anche io come lei amo prendere la vita con leggerezza ed ironia e, se mi
proponessero l’ideazione di un testo con un protagonista “ruspante” come il
tacchino di Viola, credo proprio che accetterei la sfida…
B: Il rapporto tra Matilde, l’archistar, e
Viola è molto complicato. Credi che due cugine cresciute insieme come sorelle
possano allontanarsi tanto?
MC: Matilde e Viola hanno condiviso un’infanzia
spensierata ma poi il successo stratosferico di Matilde e le diverse scelte di
vita le hanno condotte verso strade divergenti.
Solo in apparenza sono “lontane” frequentano
entrambe la residenza di famiglia “Villa Fiorita” ma si ignorano reciprocamente.
In realtà sono molto più vicine di quello che
pensano perché entrambe desiderano alcuni aspetti della vita dell’altra anche
se non lo ammetterebbero mai: Matilde a volte desidererebbe la spensieratezza
di Viola e la sua libertà del poter fare scelte anticonvenzionali ma anche
Viola in realtà è ambiziosa e lotta con tenacia per cercare la sua affermazione
professionale, perché vuol dimostrare che non è certo inferiore alla cugina. Ha
solo scelto un sogno diverso…
B: Tu hai frequentato lezioni di scrittura
creativa. Credi siano utili? O è meglio formarsi sui libri?
MC: Per
la mia esperienza si tratta di percorsi molto diversi ma complementari. La
lettura è fonte continua di ispirazione, confronto, studio e arricchimento.
I
corsi invece ti fanno mettere le “mani in pasta” direttamente nei testi che
scrivi, ti suggeriscono un modo nuovo di amalgamare parti della storia, di
creare le parabole e i legami dei personaggi. Se si possiede già la sceneggiatura
di una storia penso che fare un corso individuale con docente o un editor possa
aiutare tantissimo: ti aiuta a capire se la storia funziona o no e se può
migliorare. Ti accende un riflettore esterno e ti supporta a riflettere su
aspetti della struttura e della narrazione che magari non avresti colto perché
essendo l’autore sei spesso troppo “dentro” la storia per poterla osservare da
tutti gli aspetti.
Tornassi
indietro rifarei per il mio romanzo lo stesso identico percorso anche se è
stato lungo e impegnativo ma ho proprio visto cambiare il mio stile di
scrittura...
B: Ci sono degli autori a cui ti sei
ispirata?
MC: Sì, Stefania Bertola, di cui ammiro l’originalità creativa e la
colta ironia, Luca Bianchini, per l’autenticità dei personaggi che descrive
senza troppi artifici, e naturalmente l’effervescente e geniale Sophie Kinsella.
B: Con altre tre autrici, curi l’iniziativa
“4 writers, 4 blog”. Ci racconti qualcosa?
MC: Con
Arianna Berna, Silvia Devitofrancesco e Loriana Lucciarini ci siamo conosciute
via web condividendo la passione per la scrittura e partecipando ad alcuni
concorsi letterari.
Ci
siamo “piaciute” ed è nata la voglia di fare qualcosa insieme…
Abbiamo
creato un blog e ora stiamo realizzando un testo narrativo a quattro mani
nell’ottica di un progetto sociale a sostegno di un centro antiviolenza.
B: Quali sono i tuoi progetti futuri?
Ritroveremo Viola con la sua allergia alla vaniglia o la
sua storia si è conclusa?
MC: Il
mio progetto futuro è trovare un editore adatto a Viola e mi piacerebbe poter
continuare a scrivere di lei e di “quel
ciuffo” (come dici tu nel tuo ricettario libroso ;)) di personaggi un po’
strambi che le fanno da contorno.
So
che tutti loro hanno ancora molto da raccontare perché è un po’ che mi
solleticano con le loro idee, anche quando cerco di concentrarmi su qualcosa di
nuovo…
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