lunedì 20 luglio 2015

BLOG TOUR NON CHIAMARMI PRINCIPESSA: QUARTA TAPPA

MI PROPONGO DI FARE UNA MAREA DI COSE PRIMA DEI TRENT'ANNI.
HO LA SCUSA PERFETTA,
I MOTIVI
E UNA SCANDENZA


Salve lettori,
miss me? Non vi ho abbandonati, tranquilli, sto solo scrivendo quella che sarà la terza tesi in quattro anni. Cercate di capirmi! Ma, nonostante gli impegni, cerco comunque di essere presente e per questo ho deciso di partecipare al Blogtour di Non chiamarmi principessa della scrittrice argentina Connie Jett, tradotto in italiano dalla ce che questo blog ha adottato. Se siete stati attenti, saprete già che si tratta della Libro Aperto International Publishing.
Quindi, eccomi qua. Che il gioco abbia inizio.


Questa è la quarta tappa del tour.


Come potete leggere qui, è di questo che mi occuperò oggi, di pazzie fatte dopo delusioni amorose. Ma prima, devo dirvi che questa è solo una delle otto tappe del tour, che potrete trovare qui: Il Cibo della Mente; Words of booksVoglio essere sommersa dai libriDiary of BookwormWe Found Wonderland in BooksStelle nell'Iperuranio e I Love Wropping.
Ecco qui il calendario con le varie tappe, che potete seguire.


Prima di passare alla recensione e all'argomento della tappa, vorrei darvi alcune informazioni su questo romanzo.



TITOLO: Non chiamarmi principessa
AUTORE: Connie Jett
EDITORE: Libro Aperto International Publishing
DATA DI USCITA: 28 giugno 2015
GENERE: Romantic Comedy
GRAFICA: Catnip Design
PAGINE: 106
ISBN: 9781910442340

TRAMA:
Katia ha ventinove anni, un lavoro come disegnatrice di abiti per bambini e un fidanzato. La sua vita sarebbe perfetta, se non fosse che lei non è la fidanzata del suo fidanzato. Sì, perché Mat, in realtà, è il promesso sposo della figlia del suo capo.
E dopo l'ennesima promessa tradita, Katia si ritrova senza fidanzato e senza lavoro. Riuscirà a rimettersi in piedi?

AUTRICE:




Connie Jett è nata in Argentina nel 1983. Ha studiato Filosofia all’Università di Buenos Aires e Comunicazione Interculturale all’Università di Genova. Dal 2002 vive in Europa tra l’Italia e la Spagna. Ha lavorato come giornalista per la TV italiana e per varie riviste. Attualmente insegna in una scuola d’infanzia ed è appassionata di letteratura romantica.
È l’autrice di Mi colección de secretos, romanzo chick lit insignito del premio Miglior romanzo contemporaneo 2012 dal web romantico “Autrici in ombra”, e di Todo puede cambiar en un instante, El instante en que todo cambió para Lola, Mis días sin ti, Kamikazes por amor e ¡A otra con ese cuento!
Potete seguire l'autrice su FacebookTwitter e Instagram.
Seguite il suo blog e il suo sito web.

RECENSIONE:
Non chiamarmi principessa è un romanzo dinamico, frizzante e allegro che si divora in spiaggia sotto l'ombrellone. Katia, la protagonista, non è diversa dalla maggior parte delle donne: sogna una casa, un marito, un cane, dei figli... Ma con l'uomo sbagliato. Eppure, Katia è così accecata dall'amore da non rendersene conto, da perdonargli qualunque cosa, da vivere per lui.
Ma un giorno, dice basta. E inizia la sua rinascita. Perché è questa l'essenza di questa divertentissima romantic comedy: la rinascita. Perché non serve un uomo per essere felici, per stare bene con se stesse. E se poi, l'uomo giusto dovesse arrivare... Tanto di guadagnato! Ma deve essere davvero quello giusto.
E mentre lo aspetta, si prende cura di se stessa. Non necessariamente in modo sano. All'inizio deve smaltire la delusione e quindi inizia a fare follie. Perché prima dei trent'anni, ci sono tante, troppe cose da fare...
Lo stile di questo romanzo è delicato, lievemente ironico, i personaggi ben delineati e realistici, tanto da affezionarcisi facilmente e da lasciarli con rimpianto.
Unica pecca del romanzo: centosei pagine sono davvero troppe poche. Ne avrei volute trascorrere almeno altrettante in compagnia di Katia e delle sue amiche.

LA DELUSIONE D'AMORE DI KATIA...
E' sempre difficile riprendersi dopo una delusione d'amore, specie se la storia è stata importante. E per Katia era decisamente importante: la credeva la storia della vita. E la sua fine l'ha depressa moralmente ed emotivamente: passa intere giornate a letto, piangendo e dormendo, senza voler uscire. Sono le amiche a convincerla a cercare di rimettersi in sesto e Katia decide di farlo a modo suo: ha quasi trent'anni e prima di compierli desidera fare follie.
Ruba in un negozio, si imbuca a un matrimonio... E no, non è tutto. Sono solo un paio di esempi. Volete sapere il resto? Leggete il libro!
Ma non è così facile resistere alla tentazione di scoprire cosa stia facendo il suo ex, spiarlo, chiamarlo...
Eppure, Katia mantiene una sorta di dignità di fondo, pur non rinunciando ai colpi di testa.

...E LA MIA:
Io temo di essere molto diversa da Katia. Non credo di aver mai fatto pazzie per amore. Di solito, dopo una delusione, mi chiudo in casa, in pigiama, con gelato e film strappalacrime. Ne ho una lista infinita: Le pagine della nostra vita, Papà ho trovato un amico, Voglia di tenerezza, Philadelphia, L'uomo bicentenario... Potrei continuare all'infinito.
Sì, lo so. Sono molto classica, una vera Bridget Jones in miniatura - in tutti i sensi, dato che sono alta 1,50... E vabbè, 1,48! Ebbene, sì, Katia è più alta di me.
Sono una persona noiosa, in fondo. Sono astemia, quindi non mi sono mai andata a ubriacare, come invece farà lei in un momento molto particolare del suo percorso di rinascita... E magari non ha fatto neanche tanto male, la nostra Katia.
E, di base, butto qualunque cosa mi ricordi lui. Ho fatto mio il motto: 'lontano dagli occhi, lontano dal cuore'.
Però, forse, una pazzia l'ho fatta. Ho fatto diventare un ragazzo da cui era molto presa qualche anno fa il protagonista maschile di una storia che stavo scrivendo... E ci ho dato il lieto fine che non abbiamo mai avuto. Ma non raccontatelo in giro, okay? ^^ Posso fidarmi di voi?
Beh, io vi ho confessato il mio segreto. Ora tocca a voi. Come vi comportate di fronte a una delusione d'amore? Quali pazzie avete commesso per amore?
Raccontatecele! Io non lo dirò a nessuno. Promesso!

REGOLE:

OBBLIGATORIO:
- Seguire i blog che partecipano al blogtour + 3 punti
- Mettere mi piace alla pagina della Libro Aperto International Publishing e della scrittrice Connie Jett + 3 punti
- Commentare tutte le tappe + 2 punti
- Condividere evento su facebook + 2 punti
- Condividere il BT su twitter taggando @libro_aperto + 3 punti

FACOLTATIVO ma apprezzatissimo:
- Condividere immagine del BT su INSTAGRAM dal profilo @catnip_pam o @diary_of_a_bookworm con APP REPOST + 5 punti

Per partecipare al GIVEAWAY, dovete cliccare qui sotto. Vi ricordo che potete vincere una copia del romanzo, gentilmente messa in palio dalla CE, e un buono Amazon da 15 euro.
Buona fortuna!

a Rafflecopter giveaway

Per il momento è tutto.

Biancaneve

venerdì 26 giugno 2015

BLOG TOUR MANHATTAN BEACH: SESTA TAPPA

UNA STUDENTESSA UNIVERSITARIA
UN ATTORE HOLLYWOODIANO
16 OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE


Buonasera, lettori compulsivi!
Come vi avevo accennato, sto partecipando al blog tour di Manhattan Beach, chick lit della scrittrice spagnola Raquel Villaamil, pubblicato in Italia dalla ce italo - irlandese Libro Aperto International Publishing.



Questa è la sesta tappa del blog tour. Le altre tappe (ne sono previste otto) sono state ospitate dai seguenti blog: Ragazza in rosso Voglio essere sommersa dai libri Il cibo della mente Bookish Advisor Stelle nell'Iperuranio. Le ultime due tappe potrete trovarle su Chronicles of a Bookaholic (29 giugno) e su Leggendo Romance (3 luglio).


Prima di passare alla recensione e all'argomento di questa tappa, vorrei darvi alcune informazioni sul romanzo.


TITOLO: Manhattan Beach
AUTORE: Raquel Villaamil
EDITORE: Libro Aperto International Publishing
DATA DI USCITA: 30 marzo 2015
GENERE: Chick lit
GRAFICA: Catnip Design
PAGINE: 308
ISBN: 9781910442289

TRAMA:
Mirian è una ventisettenne di Madrid che lavora come architetto. Quando le si presenta l'occasione di frequentare un importante master a Los Angeles, la capitale del cinema, la coglie al volo, senza pensarci due volte. Per non soccombere al viaggio e alla nuova vita che l'aspetta, la ragazza decide di darsi degli obiettivi da raggiungere. Segnati su un quadernetto, questi obiettivi sono il suo centro.
Riuscirà a raggiungerli tutti? E soprattutto saranno davvero quelli i suoi obiettivi più importanti?
Tra una coinquilina un po' matta, un fantasma in camera, una sveglia che suona da sola, un computer arancione e un attore bellissimo in cerca di una sceneggiatura come fidanzato, ce la farà Miriam a non perdere la testa?

RECENSIONE:
Un romanzo accattivante, questo di Raquel Villaamil. Una chick lit fresca e divertente, ma sorprendentemente non banale. Scrivo 'sorprendentemente' in riferimento alle chick lit americane che ormai sono tutte uguali, tutte standardizzate, tutte banali. Invece, questa storia è tutto fuorché scontata.
Iniziamo presentando la protagonista, Miriam. Miriam è una ragazza normale, che studia architettura e che desidera perfezionarsi per poter svolgere al meglio il suo lavoro. E si ritrova immersa nella realtà dorata di Los Angeles senza perdere il suo disincanto. Divertente l'idea che lei conosca poco il cinema, ma senza far passare l'idea che la cosa sia troppo 'costruita'. Non è esperta di cinema, non le piace molto, ma non è completamente a digiuno da film!
Insomma, un personaggio realistico.
Stessa cosa si potrebbe dire degli altri personaggi, da Sandra, la coinquilina un po' svitata, che cerca di fare l'attrice più per la memoria di suo padre che perché lo desidera davvero, a Sean, 'attorucolo' in cerca di una sceneggiatura degna di tale nome, a Mario, il Negativo, compagno di corso di Miriam.
Personaggi complessi, tridimensionali, umani.
Molto coinvolgente anche lo stile utilizzato: descrittivo, ma non pesante. Ho particolarmente apprezzato gli scorci sui luoghi, descritti con perizia ma senza troppi particolari. E' uno stile, quello della Villaamil secco, preciso, ma anche divertente. Il suo è un umorismo diverso da quello a cui siamo abituati, ma non per questo meno funzionale o ironico.
La trama, come ho già accennato, è intrigante. Perché qui, nulla è davvero come sembra, eppure tutto segue una direzione ben precisa, nonostante le deviazioni. Che sono deviazioni improvvisate, ma semplicemente le deviazioni che ci fa compiere la vita ogni giorno, anche quando non ce ne rendiamo conto.
Insomma, è un ottimo romanzo, sicuramente da leggere, anche solo per passare piacevolmente un pomeriggio.
E ora, analizziamo insieme gli obiettivi di Miriam.

16 OBIETTIVI:
1) Arrivare a Los Angeles senza incidenti: sembra una passeggiata, vero? Arrivare in un posto - che sia Los Angeles o Madrid o Londra o qualunque altro - senza incidenti. Perché, diciamocelo, cosa può andare storto? Praticamente tutto! L'aereo può incontrare una turbolenza, il treno può accumulare ritardo, le valigie possono sparire senza lasciare traccia... E ci si può perdere nei nove terminali dell'aeroporto di Los Angeles! O non sapere leggere una cartina e finire in un altro posto, una volta usciti per le strade della città. Per fortuna, Miriam riesce a prendere l'autobus giusto...
2) Trovare il mio albergo, che il mio nome appaia nella prenotazione e che la stanza sia pulita: facile anche questo, no? Eppure chi viaggia non sarà del tutto d'accordo... Alberghi a quattro stelle che si rivelano topaie da due, prenotazioni confuse, perse, stanze piene d'insetti... Non vi è mai capitato? Fortunati! L'Hotel Kawada è vicino alla stazione, il personale gentile, la stanza carina. Altro? No, obiettivo raggiunto!
3) Trovare un alloggio più o meno decente: e questa è un'impresa, come qualunque studente fuori sede può raccontare (me compresa!) Affitti esorbitanti, stanze che sembrano uscite dal film L'esorcista, coinquilini creati da Tim Burton in persona. Anche Miriam è costretta a vedere più appartamenti prima di trovare quello giusto. Ma siamo sicuri che sia quello giusto? La stanza è bellissima, il prezzo è basso, ma se la coinquilina fosse psicopatica? O peggio: se ci fosse un fantasma?
4) Iniziare il master con il piede giusto: farsi notare dai professori, ma senza farsi odiare dai colleghi, evitare di fare brutte figure con i professori, cercare di fare al meglio gli esercizi... E nel caso di Miriam, farsi capire grazie al suo inglese non proprio perfetto! Ed evitare di fare la figura della provinciale con il professore, dicendo cosa davvero pensa del progetto vincitore del master di due anni prima: un obbrobrio!
5) Farsi degli amici: quando ci si trasferisce, non è facile incontrare subito persone con cui trovarsi in sintonia. Non sempre se ne ha subito la voglia, il tempo o semplicemente non sempre si incontrano le persone giuste. I colleghi che ti accettano nel gruppo di lavoro possono essere considerati amici? E i bellissimi modelli-aspiranti attori-aspiranti stilisti di cui si circonda Sandra - la coinquilina di Mirian - anche? Per Miriam sì. Anche perché all'inizio, meglio non essere troppo schizzinosi. Specie se sono tutti gentili e simpatici. A parte "il Negativo", si intende!
6) Buttarmi nella vita notturna di Los Angeles: e chi non lo vorrebbe? Los Angeles, le discoteche, i bar, gli attori famosi... E se vi portassero in una discoteca lungo Hollywood Boulevard? Un sogno, vero? Balli frenetici, corpi sudati, caldo bestiale... E confidenze sul terrazzino. Perché Miriam inizia a far parte del gruppo...
7) Conoscere Los Angeles: perché non si può vivere in una città del genere senza desiderare di girarla TUTTA! E se lo si fa in compagnia di un bellissimo attore - o aspirante tale (?) - che ti porta sotto la scritta Hollywood? Ci può essere qualcosa di meglio? Per Miriam sì: scoprire Los Angeles insieme alla sua sorellina. Perché le amiche e i ragazzi vanno e vengono, ma le sorelle sono sempre sorelle.
8) Uscire da Los Angeles: un fine settimana, campeggio, tenda, un attore sexy... e il suo nipotino! Un modo ideale di passare qualche giornata fuori città, no? ^_^
9) Immergermi nella cultura californiana: scrivere il finale di una sceneggiatura cinematografica e scoprire di uscire con un astro nascente del cinema sono sicuramente sintomo di appartenenza alla cultura californiana. O no?
10) Che qualche familiare si impietosisca e venga a farmi visita: in realtà, era già andata la sorella a trovarla, ma il giorno del suo compleanno anche i suoi genitori si presentano a Los Angeles. Perché della famiglia ne abbiamo sempre bisogno, nonostante tutto.
11) Uscire dalla California: qualcuno lo desidera davvero? Beh, se la destinazione fosse New York e se l'occasione fosse uno stage... Voi non lo fareste? Miriam ha qualche dubbio. E' davvero la sua grande occasione?
12) Conoscere qualche architetto importante: beh, decisamente questo è essenziale. Conoscere e farsi conoscere. E a New York ci saranno più possibilità che a Los Angeles?
13) Superare il master: e superarlo con un buon voto: in fondo, quella è la cosa principale. Miriam è andata lì per perfezionarsi e non lo dimentica di certo, pur presa dalle altre novità...
14) Sarebbe molto chiedere un lavoro duraturo?: questa è una domanda da un milione di dollari. Probabilmente sì, ma ci si deve provare. E non siamo in Italia, dove il lavoro è una mezza utopia ormai. A Los Angeles o a New York ci saranno delle occasioni per Miriam... Le coglierà?
15) Cos'altro chiedere se non una bella vacanza?: dopo aver lavorato tanto duramente, serve staccare. E dove altro si può andare se non a Venezia, durante la Mostra Internazionale del Cinema? Perché proprio lì? Magari c'entra con una sceneggiatura e con un certo attore....
16) Assistere a una partita dei Los Angeles Lakers: questa frase vi sembrerà forse senza senso, se non avete letto il romanzo. Eppure, vi è racchiuso forse tutto. E no, non posso dirvi di più, non stavolta. Volete saperlo? Leggete il romanzo!

REGOLE:
E ora, per finire, poche semplici regole per partecipare al GIVEWAY e vincere UNA COPIA DEL LIBRO:
1. segui i blog che partecipano al tour (obbligatorio) + 3 punti;
2. diventa fan delle pagine Facebook di Manhattan Beach e Libro Aperto International Publishing (obbligatorio) + 3 punti;
3. commenta almeno 2 tappe su 8 (obbligatorio) + 2 punti;
4. condividi l'Evento su Facebook (obbligatorio) + 2 punti;
5. condividi il BT su Twitter (facoltativo) + 1 punto;
6. quinta tappa del BT: raccontaci del tuo incontro imbarazzante... (facoltativo) + 3 punti;
7. sesta tappa del BT: quali sono gli obiettivi che ti proponi di raggiungere quando parti per un viaggio? (facoltativo) + 3 punti.

Per partecipare dovete cliccare qui:

A RAFFLECOPTER GIVEAWAY

Per il momento è tutto!

Biancaneve

mercoledì 24 giugno 2015

PROSSIME USCITE - NON CHIAMARMI PRINCIPESSA

Salve lettori,
quest'oggi vorrei parlarvi di Non chiamarmi principessa di Connie Jett, nuovo romanzo della ce Libro Aperto International Publishing, che sarà disponibile in libreria e sul sito della casa editrice a partire da lunedì 28.



Come potrete immaginare dal nome, Connie Jett non è italiana, bensì argentina. Classe 1983 ha studiato Filosofia all'Università di Buenos Aires e Comunicazione Interculturale all'Università di Genova. Dal 2002 vive in Europa, tra la Spagna e il nostro Bel Paese. E proprio in Italia ha lavorato come giornalista tv e per alcune riviste. Attualmente insegna in una scuola d'infanzia.
Ha al suo attivo varie pubblicazioni con la casa editrice spagnola Planeta. Tra i suoi romanzi, possiamo ricordare Mi colleciòn de secretos, a cui è stato assegnato il premio Miglior romanzo contemporaneo 2012 dal web romantico Autrici in Ombra.
Insomma, è una donna e un'autrice da tenere d'occhio.


Non chiamarmi principessa (titolo originario: No me llames princesa) è stato tradotto in italiano da Monica Landini, mentre la copertina è a cura di Catnip Design.
Racconta la storia di Katie, che disegna vestiti per bambini e ha la passione per i tacchi alti. Quando la storia con il suo capo naufraga miseramente, Katie decide di prendersi un anno sabbatico da dedicare esclusivamente a se stessa. Riuscirà a fare le scelte giuste e a tornare a credere nell'amore? Lo potrete scoprire a partire da lunedì 28.
Per il momento è tutto.

Biancaneve

martedì 23 giugno 2015

NEPHILIM

Salve, lettori. Lo so, vi ho imperdonabilmente trascurati per molti mesi, ma purtroppo lo studio matto e disperatissimo all'Accademia d'Arte Drammatica Silvio D'Amico, presso cui sto seguendo il master di Drammaturgia e Sceneggiatura, mi ha costretta ad abbandonare qualunque progetto avessi in corso.
Ma ora che lezioni sono - finalmente (?) - finite, sono tutta vostra. Inauguro la nuova fase di questo blog con una recensione per l'angolo emergenti. Oggi vorrei parlarvi di un romanzo che mi sta molto a cuore, Nephilim, del giovane scrittore romano Valerio la Martire.
Classe 1981, Valerio ha iniziato a scrivere a dodici anni e non ha più voluto smettere. Pur di non rinunciare a questa passione, ha svolto diversi lavori, tra cui il barman, il commesso, l'operatore turistico... E' stato volontario per Greenpeace e ha lavorato anche per l'Unhcr e per Medici senza frontiere. Insomma, si è decisamente dato da fare.
Adesso ha compiuto un'altra scelta coraggiosa: fare lo scrittore a tempo pieno. Scelta che può sembrare avventata, ma Valerio ha tutte le carte in regola per farcela.
Nephilim - Guerra in Purgatorio - primo romanzo di una trilogia urban fantasy - non è infatti il suo primo romanzo. Editi sono anche Ragazzi geisha (2009, ed. Libreria Croce), Stranizza (2013, ed. Bakemono lab.) e Nopperaboo! (2012, Bakemono lab.).
Nephilim è invece edito dalla ce Armando Curcio Editore. Scopriamolo insieme.


TRAMA:
Ryan è un Infernale. Jonathan è un Celestiale. Non potrebbero essere più diversi. Eppure, quando si incontrano e Jonathan salva la vita di Ryan, tra loro qualcosa cambia. Ma la loro storia è impossibile: le loro famiglie sono in guerra da millenni, nonostante la pace stipulata poco tempo prima.
La famiglia di Jonathan non può accettare che il loro figlio frequenti un Infernale, specie quell'Infernale. Gli amici di Ryan non possono sostenerlo anche in questo. E loro? Loro lo possono accettarlo? Possono accettarsi nonostante le diversità?
Una storia d'amore struggente sullo sfondo di una guerra eterna: la guerra dei Nephilim, figli dell'amore tra Angeli e umani (Celestiali) e Angeli caduti e umani (Infernali).

RECENSIONE:
Lo ammetto senza problemi. Quando il libro di Valerio mi è capitato tra le mani ero molto scettica. Come sapete, non amo gli urban fantasy, li trovo tutti uguali e - di solito - di scarsa qualità. Ma questo... Valerio ci impiega poche pagine a far cambiare idea su questa storia - tutt'altro che banale, nonostante l'apparente semplicità di fondo - e a far cadere tutti i pregiudizi sul genere.
Vuoi per uno stile di scrittura secco, preciso, coinvolgente, vuoi per la storia intricata, che non si limita a raccontare la storiella d'amore tra i due protagonisti, ma che coinvolge tante dinamiche e tanti personaggi, vuoi per la scelta di cambiare spesso punto di vista, in modo da ascoltare direttamente la voce di ogni personaggio...
Credo che la bellezza di questo romanzo sia proprio qui. Analizziamo insieme questi punti.
Come ho già accennato, lo stile di Valerio è secco, quasi chirurgico. Nessun orpello inutile, nessun adagiarsi su metafore fin troppo abusate, solo narrazione pura e semplice. Narrazione rapida, adrenalitica, che ti trascina dentro la storia senza mollarti un attimo. Non puoi fermarti. Devi andare avanti. Semplicemente avanti, fino alla fine, fino alla fatidica domanda: e ora? Non posso aspettare oltre, ho bisogno del secondo romanzo. Ne ho bisogno ADESSO.
Mi succede raramente di aver questo desiderio smodato del prossimo romanzo. E' uno dei motivi per cui non mi piacciono molto le saghe. Di solito, mi stancano. Questa no.
Lo stile del romanzo non si limita a quello che ho scritto sopra, perché Valerio ha deciso di osare in questo romanzo, mettendo insieme più stili: ogni personaggio, infatti, racconta un pezzo della storia e lo fa con la propria voce. In questo modo ogni personaggio è riconoscibile, ogni personaggio è caratterizzato. Anche se non dovessi leggere il nome di chi parla, capirai comunque chi sta parlando.
La storia d'amore tra i due protagonisti è sicuramente centrale, ma non invasiva. In che senso? Nel senso che l'autore non si concentra esclusivamente su questo aspetto, ma lo pone all'interno di una trama più vasta e intricata: la guerra fredda tra Infernali e Celestiali. Una guerra che ha tante componenti, tante fazioni, tanti risvolti, spesso imprevisti e imprevedibili.
Altro pregio è sicuramente il fatto di non aver usato come protagonisti i soliti vampiri o i soliti angeli e demoni, ma di aver rispolverato una figura poco nota dell'Antico Testamento: i Nephilim, appunto.
Insomma, se non è ancora chiaro, è un romanzo che vale la pena essere letto e non soltanto dagli amanti del genere urban. Se non vi siete ancora cimentati col genere e volete provare o se siete stanchi dei soliti urban triti e ritriti, questo è il libro che fa per voi!
Chiudo con un ultimo appunto. E questo mio appunto non può non essere su Val/Valerie. Val è uno dei personaggi della serie. E' un personaggio particolare, ambiguo, pieno di contraddizioni. Val è IL personaggio. Sapete che raramente mi innamoro seriamente di un personaggio (e non valgono i romanzi di Jane Austen, sia chiaro!). Beh, Val è una piacevole eccezione e spero di leggere di più di lui nel prossimo volume della saga.
Per il momento è tutto.

Biancaneve

domenica 19 aprile 2015

COLPA DELLE STELLE

Salve lettori compulsivi, rieccomi qui con il consueto appuntamento con la recensione domenicale. Oggi vorrei discutere con voi di uno dei libri più gettonati dello scorso anno, Colpa delle stelle di John Green.
Ammetto di essermi approcciata a questo romanzo con molta perplessità, sia perché ne stavano tessendo lodi che mi sembravano eccessive, sia perché non amo molto il genere - Young Adult.
Sarò stata delusa o sorpresa?


TRAMA:
Hazel Grace ha sedici anni e il suo cancro ai polmoni non le permette di respirare autonomamente. Per questo, Hazel non può avere una vita normale. Inoltre, nonostante sia definita un 'miracolo medico', la cura a cui si sta sottoponendo serve soltanto a tamponare la sua malattia e non a debellarla. Il suo destino è segnato.
Augustus Waters ha diciassette anni e una gamba amputata per via di un tumore alle ossa ormai guarito. Sempre allegro e spensierato, sembra mordere la vita.
Hazel e Augustus si incontrano a una riunione del gruppo di supporto per le vittime del cancro. I due si notano subito e nasce un'amicizia che, fin dai primi momenti, sembra destinata a evolvere in qualcosa di più.
Ma il loro non può essere un amore adolescenziale vissuto spensieratamente. Perché il cancro non ha ancora finito con loro.

RECENSIONE:
Questo romanzo è stato una sorpresa. Una piacevole sorpresa. Credo che sia stato uno dei libri sul cancro più belli che io abbia mai letto. Il modo in cui affronta la storia, parlando del dolore e della malattia con toni delicati eppure realistici, il rispetto che traspare per i personaggi e per la loro sofferenza, la semplicità e la chiarezza della storia mi hanno conquistata completamente.
Insomma, non è uno di quei 'drammoni' scritti per vendere. Che poi le vendite abbiano premiato John Green, è uno di quei casi che mi scaldano il cuore e mi fanno pensare che c'è ancora spazio in questo mondo per la Letteratura, quella con la L maiuscola, e non solo per la spazzatura commerciale di cui spesso siamo invasi.
Ma procediamo con ordine. Come ho già accennato la storia è semplice, lineare, ricca però di colpi di scena, per nulla scontati, che tengono il lettore avvinto alle pagine del romanzo. E' impossibile non lasciarsi coinvolgere dalla storia di Hazel e Augustus, dal loro dolore e dalla loro speranza. Hazel è condannata a morte fin da piccolissima, eppure continua a lottare, a crederci, anche quando non ce la fa più. Augustus, ormai guarito, cerca di gettarsi alle spalle quell'esperienza traumatica che l'ha segnato a vita, anche nel fisico, e lo fa con un sorriso scanzonato sulle labbra.
Ma Augustus e Hazel non sono gli unici personaggi ben caratterizzati della storia. Viviamo, infatti, anche il dolore dei genitori che - per una volta! - non sono assenti, ma partecipano alle vicende dei figli.
Lo stile è molto delicato, ma al contempo realistico. Green riesce meravigliosamente a rendere gli aspetti 'spiacevoli' della malattia, descrivendoli anche in maniera dettagliata, ma senza soffermarcisi compiaciuto. Le sue descrizioni sono sempre ingentilite dalla compassione, che non nasconde le brutture, ma nemmeno le esalta.
In conclusione, credo che Colpa delle stelle sia uno di quei romanzi che tutti dovrebbero leggere, almeno una volta nella vita. Io l'ho fatto. E voi?
Per il momento è tutto.

Biancaneve