sabato 28 luglio 2012

Eclipse: la Meyer migliora (forse!)

E rieccomi col terzo capitolo della saga di Twilight, Eclipse, a mio parere il migliore tra i quattro, come ora vi dirò.


TRAMA:
Bella e Edward sono tornati a Forks e sono ancora più innamorati di prima e ben decisi a far funzionare il loro rapporto. Anche perché la loro agonia sta per finire: Bella, nonostante la disapprovazione di Edward e di sua sorella Rosalie, ha convinto il resto della famiglia Cullen a trasformarla in una vampira. Deve solo aspettare di finire il liceo, per poi poter sparire dalla circolazione senza destare sospetti.
Ma a cercare di ostacolare questo progetto c'è Jacob, ancora innamorato di Bella, che ricambia in parte i suoi sentimenti. Ma mentre lei decide definitivamente chi sarà l'uomo della sua vita, ecco che ricompare Victoria, pronta a tenderle un agguato...

RECENSIONE:
Incoerente per molti versi e precario in molti punti, questo romanzo mi ha colpito per la storia di Rosalie, una delle sorelle vampire di Edward. L'unica a rimpiangere la sua vita da mortale, Rosalie, bellissima ed eterea, ha alle spalle un passato di violenze e desideri inappagati. Forse un po' banale la storia di questa bionda, ma sorprendentemente ben raccontata e commuovente.
Elencati i pregi di questo ulteriore capitolo della saga, torniamo alle altre considerazioni, che saranno lette molto meno volentieri dagli amanti di Twilight. Analizziamo, in primis, la presunta "crescita" interiore del personaggio di Bella, che in Eclipse dovrebbe - a detta dell'autrice - essere più sicura di sé e in bilico tra i suoi sentimenti per Edward e quelli per Jacob. Ma un amore come quello di Edward e Bella, descritto come assoluto e indistruttibile, come può prevedere che Bella provi dei sentimenti anche per Jacob? Sentimenti anche molto forti, troppo perché il caro Edward sia l'unico suo vero e grande amore.
Cosa che del resto si evidenzia anche nella proposta di matrimonio che Edward fa a Bella, la quale si mostra molto titubante nell'accettare perché è spaventata dall'"enormità" della proposta. Parliamoci chiaro: è davvero credibile che una ragazzina di diciotto anni, pronta a diventare Vampiro per l'eternità in nome dell'amore, abbia poi paura di sposarsi? Preferisco non commentare.
Potrei continuare all'infinito con le domande retoriche su questo libro, ma sorvolo per pietà verso i miei eventuali lettori. 
Come un pugno all'occhio salta, invece, la battaglia che si combatte tra i Lupi e i Vampiri da una parte e Victoria e i Neonati (Vampiri creati da meno di un anno, nda). Colpisce perché questa battaglia, preparata nel corso di diversi capitoli, quando avviene, in realtà, non la vediamo. La intuiamo da qualche urlo e gemito, ma non la viviamo insieme con i protagonisti, perché Edward ha portato Bella, il vero obiettivo di Victoria, in una sorta di nascondiglio. Alla fine, ne abbiamo un resoconto sintetico e incompleto. Molto comodo, Meyer, molto comodo.
Del resto anche la battaglia tra Edward e Victoria proprio non va: è monotona, ripetitiva e troppo breve. Che le battaglie siano il cavallo di Troia della Meyer? Se seguirete anche la prossima critica a Breaking Dawn potrete arguire che la risposta è proprio sì.
Per il momento è tutto.

Biancaneve

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