martedì 29 luglio 2014

IL SEGRETO DI CHELIDONIA

La prima recensione dopo la pausa universitaria la dedico a Il segreto di Chelidonia e altre novelle, raccolta di racconti dello scrittore molfettese - mio concittadino - Gianni Antonio Palumbo, edita dalla casa editrice pugliese SECOP. Noto - purtroppo - solo in ambito locale, il Prof. Palumbo, classe 1978, ha al suo attivo una carriera di tutto rispetto: ha pubblicato tre romanzi, numerosi contributi scientifico - letterari, pièce teatrali e la silloge poetica Non alla luna, non al vento di marzo, edita da Schena Editore. Per non parlare delle monografie Vestali di un mondo senza sogni. Trent'anni della Vallisa, sempre edita dalla SECOP e La biblioteca di un grammatico, CACUCCI edizioni. Inoltre svolge l'attività di giornalista presso le testate Quindici e Luce e Vita e la rivista letteraria La Vallisa.
Oltre a tutto ciò, ha anche trovato il tempo di svolgere il Dottorato di ricerca in Italianistica presso l'Università di Messina ed è stato assegnista presso l'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro". Attualmente insegna materie letterarie presso le scuole superiori.
La copertina, che vedete qui, è stata inoltre realizzata da Marisa Carabellese, artista molfettese.


TRAMA:
Questa raccolta si compone di diciassette (scelta scaramantica?) racconti, di cui il più importante - e il più corposo - è il primo, Il segreto di Chelidonia, che dà il titolo al libro. Per trattare la trama di ogni racconto, sia pur per sommi capi, servirebbe un post lunghissimo (anche se alcuni racconti sono veramente brevi, solo poche pagine, nda). Quindi mi limiterò qui a illustrarvi il racconto eponimo.
Cosa fareste se vostra figlia avesse i giorni contati? Cosa fareste se vedeste la vostra bambina spegnersi giorno dopo giorno? Di tutto, io credo. E a tutto è disposto Michelangelo Poli, giovane insegnante disoccupato che, pur di salvare la sua piccola Eleonora, si imbarca in una ricerca ai limiti della follia. Durante i suoi studi si è, infatti, imbattuto nella figura mitica del Caradrio, un uccello con straordinari poteri di guarigione. Si aggrappa alla speranza della sua esistenza e, spinto dalla forza della disperazione, intraprende un viaggio per ritrovando, valicando i confini dell'Italia.
Ma se non fosse l'unico a cercarlo? Il caradrio, infatti, può guarire una sola persona. E se qualcun altro, qualcuno totalmente privo di scrupoli, fosse sulle sue tracce, qualcuno disposto a tutto pur di guarire, qualcuno capace anche di uccidere?
Riuscirà Michelangelo a salvare la sua bambina? E, soprattutto, il caradrio esisterà davvero?

RECENSIONE:
Una raccolta di racconti completa. In che senso, mi chiederete? Nel senso che questa raccolta può essere immaginata come un contenitore, al cui interno troviamo un po' tutti i generi letterari: dal giallo (Il segreto di Chelidonia) al fantasy (La casa del Sole), dalla fantascienza (Luna di gamberi e zucchine) all'horror (Hotel Perseo), dalla parodia (Angelica e Rinando alla fontana) alla storia (Dialogo tra un brigantaccio e Isabella Morra, presso il fiume Siri).
Tipico dello stile dell'autore (di cui ho letto anche altre opere, tra cui ricordo e consiglio il romanzo Eternità. Storia di Destino e Sospensione) è il ricorso a riferimenti dotti, spesso mitologici. Palumbo possiede, infatti, una grandissima cultura letteraria - e non - che usa con grande sapienza non solo nel linguaggio duttile, alle volte rivestito di una patina arcaica, ma allo stesso tempo fluido e scorrevole, ma anche nelle sue storie, creando situazioni che rispecchiano tragedie greche, o usando personaggi mitologici e/o storici, rispecchiando fedelmente le situazioni dell'epoca o stravolgendole in chiave moderna (Il sogno: Alcesti 2013).
Uno stile che, a livello di paragoni, ricorda uno dei più grandi scrittori italiani contemporanei: Umberto Eco. Quest'ultimo, infatti, usa con intelligenza spregiudicata il sapere del mondo classico e medievale, citando e rifacendosi ad altri libri (basti pensare che, parlando del suo romanzo più celebre, Il nome della rosa, egli afferma che il suo è "un libro fatto da altri libri"). E la stessa cosa fa Gianni Antonio Palumbo, utilizzando le sue conoscenze per creare storie originali, a tratti tragiche e a tratti ironiche, piene di suspance.
Palumbo, da grande scrittore qual è, riesce, nello spazio di poche pagine, a suscitare nel lettore una vasta gamma di emozioni: risa, paura, odio, amore, incertezza... Incatena il lettore portandolo, fin dalle prime righe, in un mondo da cui è difficile riemergere.
Insomma, se non conoscete questo scrittore, rimediate leggendo questo libro.
Per il momento è tutto.

Biancaneve

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