sabato 19 maggio 2012

Le relazioni pericolose... con il cellulare!

Buongiorno a tutti. Dopo la presentazione di ieri, credo di poter oggi cominciare con le critiche. Vi posto quindi la mia valutazione riguardo uno degli ultimi libri che ho letto, Ho il tuo numero di Sophie Kinsella, al secolo Madeleine Wickham.

TRAMA: 
Poppy, scombinata fisioterapista, perde nello stesso giorno l'anello di fidanzamento e il cellulare. Come fare, a pochi giorni dal matrimonio? Poppy è nel panico e così, non appena vede un cellulare gettato in cestino dell'albergo dove si trova non ha nemmeno un attimo di esitazione: il cellulare adesso è suo. Peccato che quello sia un cellulare aziendale e così la ragazza, pur di non rinunciare a quel telefono, di cui sente di avere assolutamente bisogno, fa un patto con il suo legittimo proprietario: lei gli passerà tutti i messaggi e la posta elettronica che riceverà, e lui in cambio le lascerà usare quel numero solo fino a quando lei non avrà ritrovato l'anello.
Ma sarà davvero tutto così semplice?

RECENSIONE:
Leggero, ironico e frizzante, ottimo per una lettura senza pensieri. La trama è intrigante e divertente, piena di colpi di scena che non deludono. Scivola un po’ sul finale, più che prevedibile, ma soprattutto un po’ troppo plateale: per quanto ci possa far sognare una fine così, non è poi molto verosimile.
Ottima invece l’ironia evidente sul mondo dei docenti universitari, con i loro articoli pieni di paroloni che nessuno conosce, pubblicati su riviste esclusivamente “settoriali”; con i loro libri comprati quasi esclusivamente dagli studenti. Ma il punto che colpisce di più è quello delle cosiddette “note a piè di pagina”, usate dagli studiosi di ogni disciplina nelle loro pubblicazioni, usurpate con molta nonchalance da Poppy, giovane e frizzante protagonista, fisioterapista, quindi estranea a quel mondo, di cui invece fanno parte il suo promesso sposo, Magnus, e la famiglia di lui.
In modo divertente, ma allo stesso tempo molto acuto, viene affrontato anche il tema della dipendenza da smarthphone - ormai dilagante non sono tra le giovanissime generazioni - che è poi il leitmotiv del romanzo. Poppy, infatti, non esita a impossessarsi di un cellulare aziendale trovato in un cestino quando le rubano il suo, pur di non rimanere “scollegata” neanche un minuto.
E proprio quel cellulare la porterà a vivere due vite: quella reale, che la vede impegnata nei preparativi del suo matrimonio con Magnus, e quella “telematica”, che le fa incontrare Sam Roxton, pezzo grosso in un’azienda di consulenze e legittimo proprietario del cellulare, con cui condivide i messaggi e la posta elettronica per alcuni giorni.
E, naturalmente, la curiosità è donna: Poppy legge i messaggi e le mail indirizzate a Sam, senza alcun rispetto per la sua privacy, cosa che la porterà a farsi un giudizio totalmente sbagliato dell’uomo e la metterà in una situazione più grande di lei…
Il libro merita sicuramente di essere letto. La grammatica è perfetta (cosa purtroppo non scontata ai giorni nostri), la storia prende molto il lettore, “costringendolo” a divorare il romanzo in poche ore o, al massimo, pochi giorni. Lo stile è irriverente e spesso ironico, cosa che fa sì che il lettore si approcci alla storia con divertita indulgenza.
Per il momento è tutto.

Biancaneve

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